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Bono: M5S rinuncia a vitalizio, indennità fine mandato e contributi versati

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La riduzione dei costi della politica è da sempre uno dei capisaldi del MoVimento 5 Stelle, sia perchè crea un vantaggio immediato e tangibile per le martoriate casse pubbliche, sia perchè è in linea con un principio di giustizia ed equità redistributiva, sempre più necessaria in un Paese in piena crisi economica.

Non c’è bisogno di una legge per rinunciare ai rimborsi elettorali: il M5S già lo fa (0,8 milioni a livello regionale, 42 a livello nazionale).
Non c’è bisogno di una legge (tanto meno costituzionale) per ridurre gli stipendi dei Consiglieri e Parlamentari: il M5S già lo fa, portandoli a 2500 €.
Non c’è bisogno di una legge per ridurre gli assegni vitalizi: il M5S vi rinuncia.

Ho quindi mandato una lettera al Consiglio Regionale rifiutando l’assegno vitalizio, l’indennità di fine mandato e chiedendo di lasciare alla Regione i contributi versati in questi 4 anni, pari a circa 90.000 euro.

La legge 24/2001 prevede infatti una contribuzione del 25% (20% per il vitalizio, 5 % per l’indennità di fine mandato) sull’indennità del Consigliere (10.000 euro mensili a inizio legislatura, 9.000 dopo un anno, 6.600 adesso).

Il vitalizio viene erogato, a partire da 65 anni di età, dopo solo 5 anni di legislatura, per un importo pari a 3.000 euro mensili lordi, che arrivano a 8.000 dopo 20 anni da Consigliere. Nel caso di scioglimento anticipato, i Consiglieri devono versare contributi volontari fino al raggiungimento dei 5 anni.

L’indennità di fine mandato è pari a una mensilità moltiplicata per gli anni di mandato. Non si eroga nel caso, come quello attuale, di annullamento degli eletti.

Nel caso di rinuncia al vitalizio, di rinuncia o annullamento dell’indennità di fine mandato si ha diritto alla restituzione dei contributi versati.

Non intendo né ricevere il vitalizio né esercitare il diritto alla restituzione dei contributi, lasciando quindi i soldi alla Regione, e chiedo che altrettanto facciano gli altri Consiglieri.
Per questo ho inviato loro un modello di lettera di rinuncia.

Il risparmio totale per l’ente, considerando un’aspettativa di vita media di 85 anni sarebbe di 65 milioni di euro, senza considerare i 7 milioni di euro annui che la Regione sborsa per gli attuali per gli attuali 146 percettori di vitalizio.

Vedi documento conferenza stampa rinuncia vitalizio

Davide Bono
MoVimento 5 Stelle Piemonte

 

Fonte


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